La corporazione dei muratori, fornaciai e scultori (tajapiera nella voce dialettale) operava a Vicenza già dal XIII al XVIII secolo ed era conosciuta con il nome di fraglia. Moltissimi gli artisti, gli scultori e le personalità del mondo artistico che furono affascinati e coinvolti nell'utilizzo della Pietra di Vicenza: un materiale calcareo di naturale bianchezza che può essere interpretato, plasmato e trattato con duttile eleganza di segno e restituito in forme di vasi, fontane, statue, facciate di palazzi nobili e luoghi di culto.
L’ingegno di Andrea Palladio profuso in opere come la Rotonda a Vicenza, purissimo gioiello d’architettura, divenuto nei secoli assieme al Teatro Olimpico ambasciatore dell’arte veneta e italiana, è la stella di un firmamento dove trovano posto e luce altre espressioni artistiche legate alla Pietra di Vicenza e agli stili che nascono intorno ad essa.
Il sacro e il profano, il gotico veneziano ed eclettico, il barocco: gli stili ci vengono consegnati dal rinascimentale Giovanni di Porlezza con Palazzo Gualdo a Vicenza, dal Canova, dal Marinali e da quant'altri, conosciuti o minori, seppero avvicinarsi all'arte della scultura unendo all'ispirazione e al talento strumenti che già nei nomi - menaruola, subbia, bocciarda, gradina - evocano atmosfere lente e antiche, patrimonio e testimonianza di una tradizione che sa guardare avanti.
Cave della Famiglia Peotta
Disegno di una scultura
Scultura di un cavallo
Opere del laboratorio Peotta